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Buon martedì a tutti!
Ieri non ho trovato il tempo per finire di scrivere e condividere questo post che è un po’ diverso dal solito perché vorrei parlarvi del workshop che la mia amica e travel-blogger Eleonora ed io abbiamo tenuto domenica scorsa (20 maggio) qui a Milano, e poi ovviamente vi lascio una ricetta!
Era il primo workshop per entrambe e siamo molto contente di come sia andato (pensiamo di organizzarne altri!)
Il tema era Cucina e cultura della Georgia. Non sono (ancora) mai stata in Georgia ma Eleonora sì, 3 volte, e si è innamorata delle genti e del cibo di questo Paese. Così tanto che ha ben pensato di dedicarci una giornata a condividere tutto ciò che ha imparato. Nei mesi passati mi ha insegnato tanto, compresi i piatti più tipici, che abbiamo poi ricreato insieme ai partecipanti del workshop.
Tutti insieme abbiamo imparato come fare i khachapuri e i khinkali completamente a mano.
Khachapuri vuol dire, letteralmente, pane ripieno di formaggio. È composto da una semplice pasta di pizza ripiena di un qualche formaggio (noi ne abbiamo usati 3 diversi per cercare di ricreare la consistenza e il sapore del tipico sulguni georgiano), e a volte anche spinaci. Solitamente vengono serviti con un uovo e una fettina di burro in superficie. Ci sono molte altre varietà di puri con forme diverse.
I khinkali invece sono ravioli tradizionalmente ripieni di carne macinata ma, siccome volevamo mantenere un menù vegetariano, abbiamo optato per due ripieni a base di patate e formaggi o patate, funghi e cipolle (e tante erbe fresche).
Entrambe le ricette sono semplici e richiedono ingredienti alla portata di tutti, ma sono davvero divertenti da preparare (a vederle non lo direste mai ma hanno dei passaggi da seguire davvero bizzarri!) e da mangiare sono buonissime. Volevamo fare anche un terzo piatto insieme ma alla fine non ne abbiamo avuto il tempo e l’ho fatto io molto velocemente con l’aiuto di qualcuno.
Eleonora, Cosimo (il nostro santo aiutante) ed io avevamo precedentemente preparato altri piatti da mangiare come antipasti: i badrijani, involtini di melanzane grigliate ripiene di un composto fatto a base di cipolla, noci e aceto balsamico, e un pkhali, o “antipasto”, a base di spinaci, noci, aglio e ancora tante erbe fresche. Non manca mai la melagrana che dona un tocco di colore e allegria. Il tutto era accompagnato da un drink estivo a base di cetriolo, limone e semi di finocchio. E poi, come dessert, pesche al forno con un crumble di semi di finocchio, che condivido con voi più in basso.
Alla fine della cena Eleonora ci ha raccontato di tutti i suoi pazzi, assurdi e magici viaggi georgiani.
È stata una bellissima serata. Guardatevi le foto e poi troverete la ricetta!
PESCHE AL FORNO CON CRUMBLE AL FINOCCHIETTO {vegan + senza glutine + senza cereali}
di Marta Giaccone
Ricetta
4 porzioni
preparazione: 5 min, cottura: 40 min, totale: 45 min
4 pesche (non troppo mature)
200 ml di acqua
1 cucchiaio + 1 cucchiaino di semi di finocchio
1+1 cucchiaio di sciroppo d’acero o altro dolcificante
1 cucchiaio di succo di limone
50 gr di mandorle
yoghurt vegetale stile greco q.b. (*)
Preparazione
- Fate bollire l’acqua e i semi di finocchio in un pentolino per 10 minuti.
- Tagliate le pesche a metà e privatele del nocciolo. Ponetele in una teglia di piccole dimensioni (basta che ci stiano tutte) con la parte tagliata verso l’alto.
- Accendete il forno a 180°.
- Filtrate l’acqua e unite 1 cucchiaio di sciroppo d’acero e 1 cucchiaio di succo di limone. Versate il composto sulle pesche e infornatele per 20 minuti.
- Intanto preparate il crumble. Frullate le mandorle insieme a 1 cucchiaino di semi di finocchio, quindi aggiungete 1 cucchiaio di sciroppo d’acero e frullate nuovamente per pochi secondi fino a ottenere un composto sabbioso che, se pressato con le dita, rimanga incollato.
- Tirate fuori la teglia con le pesche e versate il composto di mandorle nell’incavo di ogni pesca (se dovessero esserci pozzette di liquido nelle pesche inclinatele una a una per asciugarle). Infornate nuovamente per 10 minuti.
- Lasciatele raffreddare per almeno qualche minuto e servitele accompagnate da yogurt greco. Possono essere consumate calde o a temperatura ambiente.
(*) potete creare voi lo yoghurt stile greco: versate lo yoghurt su un colino ricoperto di garza, appoggiato su una ciotolina. Lasciatelo colare per almeno un’ora (fino a 24 ore), in frigo, ricoperto di pellicola.